Marchio registrato

Visto che qui in Italia i magistrati non hanno nulla da fare, si annoiano in un Paese giuridicamente facile come il nostro, hanno preparato un “Ruby  Ter”. A grande richiesta, immagino.

Quando al TG (uno a caso, fate un po’ voi) l’hanno annunciato, l’hanno fatto seguire a brevissima distanza, da una sviolinata sui generosi magistrati che hanno lottato contro la mafia e per questo hanno dato la vita.

Insomma, vorrebbero farci credere che Falcone e Borsellino siano non l’eccezione, ma la norma tra i magistrati.

Con questo giochino invece il messaggio che mi è arrivato è il triste monito:  – Un magistrato buono è un magistrato morto. –

Oh, non è una minaccia, ma un dato di fatto, quasi una logica, quasi una statistica.

Quando ne hanno bisogno, strumentalizzano l’immagine di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, chiamandoli per nome, come fossero compagnucci di classe, e gli fanno un nuovo de profundis.

Ma non ricordano che furono accusati di prepararsi da sé i propri stessi attentati?

È una storia plausibile come quella in cui io chiamo qualcuno per farmi scagliare una miniatura pesante sulla faccia.

Adesso guardo la foto di Falcone e Borsellino e non penso più ai due magistrati morti per un ideale quale che fosse, ma penso alle loro memorie, così tirate con i fili, proprio come se ci fosse uno dei pupari che tanto hanno combattuto a comandare le loro immagini a bacchetta.

E mi fa venire i brividi.

Sapete, lo stesso effetto me lo fanno quelle belle pubblicità piene di buoni sentimenti, come quella della banca che non ti guarda né troppo dal basso, né troppo dall’alto… o quella della CocaCola, che tanto crede negli Italiani, un po’ come la catena McDonald, o quell’altra banca che mette insieme un video di un’orchestra che viene alla spicciolata a raccogliersi in una piazza, fingendo che non sia tutto preparato… o quella dell’energia che non si genera ma si rincorre (eh?).

Tutte queste vagonate di buoni sentimenti, più o meno acconciate ed infiocchettate, sanno sempre e comunque di fregatura, comunque le si guardino.

E quando richiamano alla memoria i morti, invece di pensare ai vivi, tipo i nostri Marò in India, allora so esattamente che non sono le menti vive a comandare, ma gli zombi.

Sa di minaccia a mano armata la nuova pubblicità del canone. Si ‘deve’, perché se non lo paghi tutta la TV, compresi i canali Mediaset, La7 e tutti gli altri saltano per aria. Perché, ricordate? La tassa è sul possesso di un apparecchio: che sia vecchio, scassato, nuovo di pacca… e soprattutto, che sappia o meno prendere i canali senza squadrettamenti e balbetii inconsulti e senza sparizione improvvisa dell’immagine, perché il decoder decide che il tempo di visione è finito (sic!).

Dunque, si deve perché si vede… Si vede, a meno che non passi sotto casa un tram, un autobus, un’automobile, una bicicletta, l’anziana vicina con il cane o solo il cane… Si vede a meno che l’aria non sia libera… ma non troppo, eh, eh!

I primi a saltare in aria sono sempre Rai1, 2 e 3… guarda caso. Eppure non c’è TG, non c’è programma, non c’è angolo in cui non si chiosi dicendo che c’è l’obbligo di pagare, perché se no gli ovvi 3 bambini per famiglia Italiana, la signora e il nonno, tutti impalati marmorei davanti alla Tv, potrebbero avere giusti istinti omicidi. 

Non si vede mai un uomo adulto davanti alla TV, solo un anziano, i bambini ed una donna… chissà perché…

Ma avete mai visto persone veramente così impalate davanti alla Tv?

La versione con la donna mi inquieta più delle altre, perché sembra pendere dalle labbra di quella che ha tutta l’aria di essere una fiction, una delle pessime fiction, di quelle che arrivano alla decima stagione.

Quelle, ricordiamolo, con dialoghi scontati, pronunciati da gente che ha sempre la lingua impastata e che non riesce ad aprire bocca, né ha abbastanza fiato per farsi sentire se non con la barra del volume al massimo; con storie sciacque di un’Italia che non esiste, di gente depressa che però pensa positivo, di cattivi ricchi e di fratellanze tra poveri che alla fine ottengono vendetta e giustizia, tutti con un pensiero bidimensionale, grigio ed uguale; quelli con storie d’amore tra bambini dell’asilo, trattate con lo stesso poco rispetto dato a quelle tra adulti; non si parla di politica, se non ambientata nel passato, e ci si crogiola in triti luoghi comuni che vorrebbero ricordare gli antichi fasti del Padrino o al massimo delle vecchie fiction dei tempi di Studio 1…

E potrei continuare.

Il punto è che oramai tutto fa brodo alla Tv per autoriverirsi, autoeleggersi nel cuore della gente, quando da qualunque parte si guardi non è diventata altro che intrattenimento. Anche il TG.

Mi ricordo di una notizia di molto tempo fa, ascoltata al TG1. Parlava di un esperimento genetico attuato su un gatto, un essere superiore quindi: al suo DNA era stato aggiunto un cromosoma di un particolare mollusco che brillava al buio.

Così pareva che in giro ci fosse un gatto fosforescente.

A prescindere se la notizia sia vera o no, e mi riservo di verificare, questa notizia non era a metà del TG, ma era alla fine, come chiusura; non erano malati di denaro da ricordare ad ogni edizione di pagare il canone, e non mettevano decine di servizi come questo per fingere che non ci siano guerre in corso, una crisi economica che sta mangiando la vicina Grecia e un inquinamento tale in Cina da non vedersi neppure da un lato all’altro della strada (e per metterci una pezza, hanno messo degli enormi tabelloni nelle piazze delle grandi città per mostrare il tramonto alla sera e l’alba alla mattina…).

Quanti gatti fosforescenti abbiamo visto nelle ultime edizioni?

Tg1 due e tre hanno praticamente gli stessi servizi, gli stessi speaker, le stesse immagini. Come se alla Rai fossero a corto di personale, o di notizie… o di personale che sappia raccogliere delle vere notizie.

Le uniche notizie che sappiamo sono quelle in gergo squisitamente tecnico di politica e di economia, e ogni giorno dobbiamo sapere se Papa Francesco si è soffiato il naso o no.

Oggi il papa ha messo le mani avanti con internet, come se Dio avesse avuto, nel suo disegno divino, l’idea prima di tutti. Comodo retroattivare le idee, no? Non puoi chiedere spiegazioni o controlli al diretto interessato!

In altri tempi la tecnologia era diabolica; in altri tempi la chiesa dissertava sul sesso degli angeli e su se le donne avessero o no un’anima.

Ma ora tutt’ad un tratto, ecco la novità. No, cari, non si è sbagliato Dio, ma il papa, che è infallibile… no aspetta, ridiciamolo daccapo, forza! Aspetta che leggo al contrario quel passo biblico, lo confronto con quell’altro del vangelo, lo mischio con un po’ di letteratura canonica, e vedrai che ne arriverò a capo.

Qui lo Spirito Santo è andato in vacanza da un pezzo. Lui.

Frane, smottamenti, fiumi che esondano a quanto pare non fanno più tanta notizia, ora che ne abbiamo in abbondanza da nord a sud, isole comprese.

C’è anche un terremoto strisciante a ricordarci tutti che la terra non è ferma e anche a stare in piedi non si sta del tutto tranquilli.

Non uno studio, non un’informazione un po’ chiara. Sappiamo solo che chi non prevede i terremoti viene condannato.

Un’altra brillante operazione dei magistrati, oh giubilo!

Tutti ora sono pronti a prendersela a morte con Renzi perché è entrato in contatto con l’Intoccabile, il Malvagione, il Satanasso in persona, il Terribile Silvio!

E chi era pronto ad applaudirlo, ora gli volta la faccia, come se non sapesse che ogni politico che si rispetti deve scendere a qualche compromesso.

Io per ora non mi pronuncio. Però so che Renzi almeno quando parla si capisce, e non riempie di parole l’aria, e che non mi provoca gli incubi minacciandomi con un Letta bis mentre mi sorride soddisfatto, cercando di persuadermi che un Letta bis è la mia salvezza urbi et orbi.

Forse è un bene non essere famosi, dopotutto: chi è famoso deve vedere la sua immagine usata ed abusata, magari in cambio di soldi… ma chi è già morto come può impedire che alla sua memoria si faccia questo sfregio?